mercoledì 3 dicembre 2008


Il futuro della formazione.
L'incertezza e la crescente complessità del mondo in cui ci troviamo a vivere a volte ci fanno perdere di vista le tracce "del nostro futuro". Lo studio e la diffusione delle conoscenze dei modelli di apprendimento degli adulti (andragogia), i diversi approcci verso il mercato e i discenti, l'evoluzione della figura classica del formatore verso la figura di gestore di processi formativi complessi rappresentano le possibili tracce da seguire per andare verso una formazione nuova.

I percorsi, per cosi dire essenziali, che i formatori dovranno seguire sono:
progettare formazione a pensare, a sviluppare capacita trasversali, a costruire figure professionali, a produrre idee;
realizzare formazione per elevare i livelli di qualità; fare formazione rivolta ad aumentare l'attenzione verso la comunicazione, l'affettività, la flessibilità, l'estetica;
promuovere l'integrazione organizzativa.


La formazione e' diventata, infatti, una leva organizzativa volta ad adeguare i comportamenti e le capacita delle persone alle esigenze dell'organizzazione di appartenenza, attraverso attività di apprendimento in aula e fuori aula. Questa é, ovviamente, una definizione semplificata che non rende giustizia della complessità delle situazioni organizzative per le quali é necessario usarla.Le persone non si adeguano all'organizzazione più di quanto la medesima, nel suo insieme di ruoli, norme e meccanismi operativi, si adegui ai suoi membri. L'adeguarsi non va interpretato come un comportamento passivo, bensì come la partecipazione con diverso impatto alla costruzione di comportamenti o capacità che da alcuni vengono considerati relativi per il successo dell'organizzazione

1 commento:

dana85 ha detto...

Angela ha ragione!
In un progetto formativo è necessario un comportamento attivo, di associazione e cooperazione. Senza un impegno del genere, da parte di tutti i partecipanti, non si avrebbe formazione.